IL GHIRO SARDO

GLIS GLIS

Il ritrovamento del ghiro sardo

Durante le numerose interviste a carattere storico e antropologico, nei primi anni 2000, raccoglie alcune interessanti testimonianze sul ghiro sardo, su sòriche de àrbore.

Partendo dai pochi dati della tradizione orale, con la naturalista M. Agostina Cavia, Fabrizio inizia una lunga e difficile ricerca e, nel 2005, nei boschi del Supramonte di Urzulei individua alcuni esemplari di ghiro sardo (n.s. glis glis melonii) specie ritenuta ormai estinta per buona parte dell’ambiente scientifico.

Gli anziani raccontavano di quando i boschi erano ancora popolati da queste creature; del tempo in cui i ghiri erano cacciati, soprattutto negli anni ‘40, per venderne la pelliccia e mangiarne la carne.

Al tempo vennero persino eseguiti dei riti magici: il fine era quello di eliminare sos sòriches de àrbore, perché, essendo troppo numerosi, non lasciavano ghiande per il bestiame domestico.

Il documentario

Nel mese di giugno 2014, a Cagliari, presso la Cineteca Umanitaria, Fabrizio presenta in anteprima assoluta, le prime immagini video in ambiente naturale del ghiro sardo: un promo di circa un minuto e mezzo del documentario di prossima pubblicazione e che esporrà importanti dati naturalistici e i numerosi aspetti antropologici e storici su questo prezioso elemento di biodiversità, questa rarissima sottospecie del ghiro europeo.